Nella sua idea originaria questo progetto doveva vertere sul concetto di assenza: assenza di salute, assenza di funzionalità, assenza di attenzione o perizia in strada, assenza degli affetti, assenza di rapporti umani, assenza di “normalità”, assenza di beni materiali, assenza di vita.
Ed infatti l’immagine della locandina, una figura umana strappata dal mezzo della strada, afferisce a questa prima fase di concettualizzazione del nostro lavoro.
Con l’avanzamento del progetto, gli incontri che abbiamo avuto, le storie che abbiamo ascoltato, le problematiche che abbiamo incontrato, i sentimenti che abbiamo provato hanno fatto virare naturalmente la nostra ricerca verso una raccolta di testimonianze.
Testimonianza; testimone; testis-monium: colui che testimonia qualcosa di sua diretta conoscenza, perché ha visto o ha vissuto direttamente un fatto.
Questo lavoro è divenuto una raccolta di storie che narrano tutte, da angolazioni differenti, la medesima storia: l’incidente stradale.
Un incidente non attualizzato cronachisticamente nell’attimo dell’evento (abbiamo volutamente evitato di scendere nel registro della cronaca), non interpretato artisticamente attraverso immagini simbolico-evocative e nemmeno studiato in modo nei suoi risvolti sociologici ma presentato in modo da spingere lo spettatore a leggere negli occhi, nei volti, nelle ferite fisiche e dell’anima, nei gesti di chi ha voluto prestarci il proprio volto per dire a tutti “io c’ero, io convivo quotidianamente, io so cosa vuol dire”.
Certamente in un lavoro come questo non si può non esulare dal concetto di morte, l’aspetto estremo nello scenario degli incidenti; ma se l’aspetto della morte è presente è perché principalmente è fatto dai vivi, fotografi e testimoni, per i vivi.
Vivi sono i sopravvissuti, vivi sono i famigliari delle vittime, vivi sono le donne e gli uomini che operano prima, durante e dopo un incidente, vivi sono anche gli autori, anch’essi vittime di incidenti.
Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno permesso questa impresa, che hanno condiviso con noi storie, gioie, strazi, lacrime, moltissimi sorrisi e che talvolta hanno fatto coraggio a noi quando le emozioni erano davvero troppe; ma la nostra dedica Ë indirizzata a tutti coloro che vedranno le nostre immagini cittadini, operatori ed amministratori e la nostra speranza è che, forse, uscendo di casa si ricorderanno che basta un poco di distrazione o un gesto di egoismo in strada compiuto come un gesto quotidiano per cambiare molte vite.