Ritorno al futuro.
Quest’anno alcuni amici – la fotografa Melis Yalvac in primis – mi hanno (ri)lanciato la scimmia (aka: mi hanno fatto tornare la voglia) di riprendere in mano una medio formato con dorso polaroid per tornare a fare un po’ di very slow photo per me.
Dopo un po’ di “girovagare” ho deciso di regalarmi per il compleanno una bellissima Polaroid 600SE (c. 1978-inizi anni ’90) con obiettivo fisso normale Mamiya 127mm f4/7.
Una vera macchina professionale medio formato (non una giocattolosa punta-e-scatta in stile pola) con gestione tempi, diaframmi, sincro flash, messa a fuoco manuale e tutto quanto fa bello la fotografia. Accetta pellicole Fuji FP-100c e Fp-3000b quindi (ancora) reperibili sul mercato.
Immaginatevi uno scatolotto dalle dimensioni generose e dalle forme molto poco ammorbidite che sforna stampe istantanee che costano 3 euro e mezzo l’una ma con il sapore del ritorno alla fotografia pensata e ricercata di un tempo. L’impressione è quella di grande solidità e fa venir voglia di utilizzarla subito.
Visto la mia passione per il bianco e nero ho acquistato immediatamente della pellicola Fuji Fp-3000b una pellicola istantanea pancromatica a grande dettaglio a 3200 ISO, un valore così alto che mi ha fatto pensar bene di adattare e messo in pista il portafiltri Cokin della serie P per poter utilizzare dei ND che compensino di 3-4-5 stop alla bisogna l'”eccessiva” generosità della sensibilità.
Bene… anche il mio vecchio esposimetro Lunasix3 è pronto per scattare. Ecco questo è il mio ritorno al futuro (per adesso).